domenica 13 aprile 2014

Atletico & Co: Duri a morire

di Manuel Fantoni


C’è un teorema molto preciso che i media italiani ci propongono ogni 2 per 3: senza stadio di proprietà ci sono meno ricavi, meno ricavi vuol dire meno soldi da investire, senza grandi investimenti non si vince. Esempi? Bayern, qualsiasi squadra inglese, Real Madrid, Barcellona etc..
Può essere vero, tuttavia negli ultimi anni si affermano esempi che sono tutto l’opposto di questo teorema e per notarlo basta guardare le top 4 della Champions League degli ultimi due anni, oltre ai soliti Real Madrid, Barcellona e Bayern, compaiono Atletico Madrid e Borussia Dortmund.
I primi 3 sono i modelli a cui, a quanto ci viene raccontato, dovrebbero aspirare le grandi squadre italiane, incassare il più possibile in modo da poter spendere tanto sia per essere il linea con il grande bluff del fairplay finanziario della UEFA, sia perché, visti i tempi che corrono nel nostro paese, la proprietà di una squadra non ha costi da ripianare ogni anno, come è avvenuto da quando è comparso il professionismo.
Attenzione le obiezioni potrebbero essere tante, per esempio, nessuno dice mai che i tanto ammirati club inglesi, a parte quelli che sono di proprietà di emiri ed oligarchi con illimitate possibilità economiche, sono altamente indebitati, molto più dei club italiani. Secondo, nessuno racconta mai che dietro alla costruzione di stadi di proprietà in Italia, c’è il grande business della speculazione edilizia, oltre al solito centro commerciale dentro lo stadio ci sono anche terreni intorno ad esso diventati edificabili, ma questo è un capitolo a parte.
Atletico Madrid e Borussia sono le due confutazioni sul piano sportivo che non è vero che per arrivare lontano si debba por forza spendere tanto. L’Atletico è l’esempio lampante: ha uno stadio vecchio, ha una situazione finanziaria non proprio rosea, i suoi migliori elementi ogni anno sono venduti a grandi club, si veda Torres, Villa e Falcao, ha sfidato e sconfitto il Barcellona con Tiago e Diego (che forse i tifosi juventini ricordano), non fa follie di mercato per costruire squadroni, eppure è lì in semifinale. Il Borussia Dortmund ha una storia molto simile, se non altro che negli ultimi anni sia addirittura riuscito a vincere qualche campionato ai danni della superpotenza Bayern.

Siamo ancora così certi che per arrivare lontano in Champions League serva stadio di proprietà e una squadra di top player? O forse saper fare di necessità virtù è il vero segreto per essere vincenti? 
Io la mia idea me la sono fatta.