Llorente esulta assieme al coach Pochettino, in seguito al gol decisivo nella partita col Manchester City. |
La recente qualificazione del Tottenham in semifinale non è dovuta al caso, bensì ha diverse ragioni: l'allenatore, la graduale crescita di un gruppo che gioca insieme da anni e un gioco definito e ben eseguito che ha permesso agli Spurs di duellare ad armi pari con un top club come il City. Mauricio Pochettino è arrivato a Londra nel 2014 e ora sta raccogliendo i frutti del suo lavoro, a seguito di una programmazione mirata e concretizzata su una base di giocatori giovani, duttili e dal potenziale (Alli, Eriksen, Trippier, Rose, Kane) affiancati ai più esperti Lloris, Vertonghen, Alderweireld, Lucas, Aurier ecc...
Questo mix ha consentito al tecnico argentino di mettere in pratica il suo piano tecnico accumulando ottimi risultati in Premier League (5°posto nel 2015, 3° posto nel 2016, 2° posto nel 2017, 3° posto nel 2018) e di migliorare decisamente il percorso europeo, riportando il club in una semifinale di Coppa dopo 57 anni.
Sicuramente oggi la presenza di tanti nazionali diversi da al Tottenham la possibilità di variare moduli e schemi, dando a Pochettino modo di gestire tutte le competizioni nel modo più appropriato. Il filo conduttore innestato dai primi tempi del suo mandato riguarda il possesso palla veloce alla ricerca della profondità per gli attaccanti, i quali però sono anche in grado di gestire e passare la palla coi tempi giusti e questo crea spazio per centrocampisti o ali e terzini di fascia in fase di finalizzazione.
Possiamo dire che il doppio confronto col City in Champions è stato il manifesto della crescita degli Spurs su alti livelli, mai prima d'ora i londinesi avevano esibito una maturità, una capacità di gestire assenze ( vedi Kane al ritorno) e pressioni psicologiche unite a velocità di palleggio. Altrettanto si può dire che questo traguardo è figlio di un consolidamento di un progetto che anno dopo anno ha dato segnali importanti e ora sarà di sicuro interesse la sfida con l'Ajax, un’altra mina vagante del calcio europeo nel 2019.
Il Tottenham arriva a questo punto con grande fiducia nei propri mezzi, forte di aver superato il Borussia Dortmund e Manchester City forte delle proprie individualità e delle tappe che ne ha contraddistinto il cammino in questi ultimi anni.
Di certo in questo caso si fa fatica a parlare di improvvisazione, ma piuttosto di un’idea di costruzione di un team, non tanto basata su acquisti milionari, quanto della valorizzazione di ragazzi che tecnicamente, tatticamente e caratterialmente seguissero una linea comune.
L’esempio lampante della chiarezza di intenti e della fiducia della dirigenza nello staff e nella rosa è stata la voce ZERO euro sugli investimenti nel calciomercato 2018, una rarità nel mondo del football di oggi.
In un mondo dove tutto ha un prezzo, e il prezzo è caro, fa sorridere e sognare vedere il mito della classe operaia sportiva mettere la freccia e superare la "Città di Manchester" e anche sì, la Vecchia Signora.
Buon proseguimento a Spurs & "compagni" quindi.
Buon proseguimento a Spurs & "compagni" quindi.
Davide Farri |
(Blogger di Sport Globetrotter. Appassionato di fotografia, comunicazione digitale e sport, soprattutto calcio internazionale.)
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